L'Atteggiamento e la sua influenza nella Comunicazione
Il concetto di atteggiamento è uno dei più complessi da definire in psicologia sociale. Non cercheremo di risolvere o chiarire il dibattito sull’argomento, non qui e non ora per lo meno, ci limiteremo invece, a considerare la sua influenza nella Comunicazione Non Verbale, quella legata quindi al comportamento, alla postura, alla mimica.
Possiamo limitarci a dire allora che il termine atteggiamento indica la disposizione di ogni persona a produrre risposte verbali o comportamentali, modulate sulla base dell’intreccio di diversi fattori (personali, ambientali, familiari e culturali). L'atteggiamento si può esprimere in modo transitorio o permanente.
Proviamo a focalizzarci sull’interpretazione di alcuni atteggiamenti che si possono esprimere attraverso:
- La posizione (eretta, seduta,
- L’inclinazione della testa
- L’andatura
- Linguaggio dei piedi
- Il trasporto di un oggetto
- Le posizioni durante il sonno
La posizione eretta
Occorre osservare dove grava il peso del corpo e rapportarlo all’altezza, ad esempio, se il corpo è in posizione eretta, stabile, ben piantato a terra e lo sguardo di chi comunica rivolto direttamente agli occhi dell’interlocutore, l’atteggiamento sarà interpretato come aperto.
Se la posizione assunta dal soggetto è quella eretta, ma con gambe semiaperte e rigide e lo sguardo orientato verso l’alto, l’atteggiamento sarà avvertito come supponente, arrogante; se invece le gambe sono unite, il tronco non allineato con il resto del corpo e il capo chino, quello che comunicheremo sarà un atteggiamento di sottomissione.
La figura di seguito potrà essere d’aiuto.
A - Atteggiamento Supponente: Peso all’indietro. Questa postura comunica arroganza, senso di superiorità e in genere porta a una chiusura da parte dell’interlocutore;
B - Atteggiamento Aperto: Peso in linea con il baricentro. Tanto più la persona è dritta, con le spalle aperte, tanto più comunicherà sicurezza e determinazione;
C - Atteggiamento Sottomesso: Peso in avanti. Questa postura esprime insicurezza, soprattutto se le spalle sono curve e lo sguardo rivolto verso il basso.
La personalità matura e sicura di sé assume quindi un atteggiamento composto, non rigido; non incurva la schiena e non si nasconde dietro a mobili o angoli della stanza. È padrone dello spazio e ne dispone con disinvoltura.
La posizione seduta
Il tono del busto nella stazione seduta ci offre l’opportunità di cogliere molti indizi. Un tono che mantiene il soggetto ben dritto, appoggiato al sedile è caratteristico dei soggetti attenti. Un tono che mantiene la parte anteriore del tronco inclinata in avanti a circa 45 gradi caratterizza i soggetti che stanno immersi nei loro pensieri. Un tono che mantiene la parte anteriore del busto inclinata all’indietro caratterizza i soggetti che sono in attesa di qualcosa. Un tono che si associa ad un busto non in asse, ma curvato in modo concavo, è tipico dei soggetti accasciati o rassegnati.
Ma aiutiamoci di nuovo con le figure.
Posizione A - chi siede col peso del corpo spostato in avanti rispetto al bacino esprime disagio e non vede l’ora di lasciare il contesto in cui è collocato;
Posizione B - chi siede assumendo una posizione composta, non rigida, in cui il tronco e la testa sono ben drizzati esprime grande concentrazione ed attenzione verso gli stimoli che provengono dall’ambiente;
Posizione C - Chi si siede in modo molto rilassato comunica di sentirsi a proprio agio nell’ambiente in cui si trova.
Il contatto N-O secondo Susmann
Per Susmann quando ci troviamo seduti, a parlare con qualcuno è importante osservare se l’atteggiamento assunto dal nostro interlocutore ci consenta di poter tracciare un’immaginaria linea retta fra la sua punta del naso e il suo ombelico. Se ciò risultasse possibile significherebbe che la comunicazione non partirebbe da posizioni schive o prevenute, ma sussisterebbe una sufficiente apertura che lascerebbe ben sperare per l’accoglienza dei nostri punti di vista. Se tale linea non fosse tracciabile poiché l’interlocutore assumesse una posizione laterale o di sbieco ciò attesterebbe - secondo Susmann - una certa prevenzione e chiusura. In un gruppo l’oratore potrebbe utilizzare tale indice per vagliare la disponibilità degli ascoltatori a recepire il suo discorso.
L’inclinazione della testa
Il capo basso e sottomesso manifesta dipendenza; il capo sollevato più del normale segnala spirito belligerante e competitività; il capo che si piega leggermente da un lato è tipico di chi sta assumendo un atteggiamento da ascolto.
L’andatura
Il tronco spostato all’indietro indica, in chi deambula, un certo sforzo, come a dire “Ci vado, ma controvoglia, o perché sono trascinato da fattori contingenti che subisco"; la persona introversa invece, mentre cammina guarda verso il basso per non incontrare lo sguardo altrui; l’estroverso guarda davanti a sè per vedere le persone e tutto ciò che d’interessante può esserci lungo il tragitto; chi cammina con il corpo ben dritto ed armonicamente disposto, puntando la direzione in cui è orientato senza abbassare o innalzare lo sguardo, comunica di essere ben ancorato al presente ed alla realtà; colui che deambula con la parte superiore del tronco piegata o spostata in avanti palesa di avere delle preoccupazioni la cui soluzione intende rinviare; infine, l’individuo che procede con andatura lenta e con il capo inclinato verso il basso, esprime rassegnazione e senso di sconfitta, come a dire “Ci vado, ma so già che è inutile...”.
Il linguaggio dei piedi
Anche l’orientamento dei piedi è un importante segnale del corpo. Generalmente, in un gruppo, il soggetto verso cui “puntiamo” i piedi è quello che individuiamo come il nostro interlocutore privilegiato, sia che si tratti di una donna particolarmente attraente sia del leader della situazione.
Il piede nervoso, inquieto, che scalpita sotto una scrivania segnala che si prova noia, tensione o disagio. I piedi che si attorcigliano fra di loro o attorno alle gambe di una sedia comunicano angoscia e desiderio di protezione. I piedi distesi che si allungano occupando molto spazio potrebbero indicare relax, profondo abbandono. Quando due persone conversano, se mantengono i piedi uniti in linea retta e non modificano tale posizione all’arrivo di un terzo interlocutore, inviano un messaggio di chiusura; Le punte dei piedi si che si allargano invece accolgono e comunicano una certa disponibilità.
Il trasporto di un oggetto
Anche il modo di trasportare un oggetto è indicativo di un diverso atteggiamento che l’individuo sta assumendo. Chi porta un oggetto stringendolo al petto, quasi come uno scudo, trasmette chiusura, insicurezza, bisogno di proteggersi. Chi, invece, lo sorregge con disinvoltura e con il corpo armoniosamente disposto nello spazio, rivela apertura e disponibilità al dialogo.
Le posizioni durante il sonno
Per Dunkell, anche durante il sonno, il corpo assume atteggiamenti che segnalano differenti disposizioni affettive verso l’esistenza. La posizione fetale (nella quale il soggetto si raggomitola su se stesso) è assunta da soggetti insicuri con un accentuato bisogno di protezione. È scelta da molti soggetti (circa il 40%) ed indica la nostalgia del grembo materno ed il bisogno di raccogliersi in un bozzolo protettivo.
La posizione prona (caratterizzata dal fatto che il soggetto è disteso, orizzontalmente, prono o a pancia in giù) è tipica dei soggetti (7-10%) che non amano le sorprese e cercano di acquisire il massimo controllo sulla realtà che li circonda. Molte personalità ossessive e puntigliose scelgono questa posizione che si correla ad un elevato rischio di russare.
La posizione supina (il soggetto è disteso, orizzontalmente, a pancia in su) è caratteristica dei soggetti (8%-10%) che nutrono una gran fiducia in se stessi e hanno puntellato una spiccata personalità. Simbolicamente la zona antero-ventrale del corpo indica la parte più vulnerabile. Ebbene i soggetti che dormono, esponendo tale parte del corpo, non temono di essere attaccati dall’ambiente, poiché sono riusciti a maturare una grande sicurezza interiore. Trattasi di soggetti riservati con un grande controllo sulla loro vita emotiva che non amano confondersi con la massa.
La posizione laterale (o semi fetale) è caratteristica di persone che si adattano in modo abbastanza plastico ed equilibrato alla realtà. È tipica, in genere, di soggetti (13%-15%) riflessivi e sufficientemente sicuri di se stessi.
La posizione a tronco ricorda quella di un soldato sull’attenti; indica una natura tendenzialmente estroversa, una personalità abbastanza socievole. Chi dorme in questa posizione (12-15%) tende ad essere troppo fiducioso negli altri ed, a volte, anche credulone.
Nella posizione a stella le persone (5%) risultano, spesso, sicuredi sè, estroverse, razionali ma, talora, anche invadenti. A livello pratico, questa posizione facilita il rischio di russare, soprattutto nei soggetti predisposti. Nei bambini questa posizione indica un rapporto positivo con i genitori e, soprattutto, con la madre.
Articolo della dott.ssa Francesca Di Girolamo
Se hai trovato interessante il nostro articolo ti invitiamo a condividerlo con i tuoi amici o a cliccare "mi piace" qui sotto.
Per noi è molto importante. Grazie.
Commenti
- Nessun commento trovato
Login per inviare un commento
Posta commento come visitatore